Il peso (Carat Weight), si riferisce al peso di un diamante. La caratura spesso si confonde con le dimensioni anche se effettivamente si tratta di una unità di peso. 
Un carato può anche essere diviso in 100 “punti”. Un diamante di 0.75 carati può essere indicato anche come un diamante di 75 punti ovvero di ¾ di carato.

Un diamante di un carato non costa esattamente il doppio di un diamante di mezzo carato, poiché i diamanti più grandi sono più rari in natura, fattore che li colloca al vertice della piramide della qualità dei diamanti, un diamante da un carato costerà molto più del doppio di un diamante da mezzo carato a parità di colore, purezza e taglio.

 

Questo parametro si riferisce proprio al colore di un diamante. 

La gamma di colore dei diamanti varia da bianco ghiaccio a bianco caldo. I diamanti sono classificati in base ad una scala stabilita dal Gemological Institute of America (GIA) che va da D (incolore) a Z. I colori indicati nella tabella servono solo a mostrare le differenze nelle sfumature. La lettera D si riferisce alle pietre perfettamente incolori, le più rare e costose. Di seguito abbiamo il colore E (bianco eccezionale), F (bianco extra +), G (bianco extra), H (bianco), I-J (bianco leggermente colorito), K-L (bianco colorito), M-N-O-P-R-S-Z (colorito). 

 

La Purezza si valuta secondo la quantità di inclusioni presenti in un diamante. Quasi tutti i diamanti presentano al loro interno delle inclusioni, a volte definite “impronte digitali della natura”. Esse sono caratteristiche naturali di identificazione, come i minerali o le fratture, che compaiono durante la formazione dei diamanti nel sottosuolo. Possono avere la forma di piccoli cristalli, nuvole o piume, comunque normalmentenon visibili a occhio nudo.

Per vedere le inclusioni i gioiellieri devono fare uso di una lente d'ingrandimento che permetta loro di vedere un diamante ingrandito 10 volte in modo da poter meglio localizzare le inclusioni. La posizione di un'inclusione può contribuire a determinare il valore di un diamante. Esistono pochissimi diamanti in natura del tutto privi di imperfezioni e questi sono quindi estremamente pregiati.

Le inclusioni sono valutate su di una scala di perfezione, nota come purezza, stabilita dal Gemological Institute of America (GIA). Alcune inclusioni possono essere nascoste dalla montatura e quindi aver poco effetto sulla bellezza della pietra. Un'inclusione al centro o sulla tavola del diamante potrebbe influenzare la dispersione della luce, diminuendo quindi la luminosità della pietra. Maggiore è la purezza del diamante, maggiore sarà anche la luminosità, il valore e la rarità della pietra.

 

Il taglio è l’unica delle 4C ad essere influenzata dalla mano dell’uomo. Sulla base di formule matematiche, un diamante ben tagliato rifletterà la luce internamente da una sfaccettatura all’altra come in uno specchio per poi disperderla e rifletterla attraverso la corona e la tavola.

Il taglio può anche fare riferimento alla forma, per esempio tonda, quadrata, a goccia, a cuore.
Poiché un diamante tondo è simmetrico ed in grado di riflettere praticamente tutta la luce che vi entra, questa è la forma con luminosità maggiore e segue linee guida specifiche riguardo alle proporzioni.

 

DIFFERENZA TRA DIAMANTE E BRILLANTE

Molte persone confondono la parola "diamante" con la parola "brillante". Il Diamante è la pietra preziosa di estremo valore; il brillante è un tipo di taglio (il taglio round) che per le sue caratteristiche permette la migliore lucentezza. Quindi qualsiasi pietra, per esempio lo zircone, può avere un taglio a brillante, ma non ha niente a che vedere con la pietra diamante.